Le Grotte del Salento

Da San Foca, sull’Adriatico, a Leuca, fino a Santa Caterina, sul versante occidentale, le grotte del Salento si susseguono lungo tutto il litorale. I colori che la luce produce sul mare, le forme bizzarre di stalattiti e stalagmiti, i ritrovamenti archeologici di cui sono state sede, le leggende che le avvolgono ne alimentano il fascino. In realtà dobbiamo questo spettacolo alla morbidezza della roccia calcarea caratteristica del territorio, grazie alla quale l’acqua si insinua facilmente nel sottosuolo, scavando canali e cavità. Alcune sono visitabili via terra, altre invece solo in barca e sono tantissime le gite in barca organizzate dai salentini, partenti da diverse località della costa.

GROTTA DELLA POESIA

Quando il blu delle acque dell’Adriatico lambisce la terra del Salento esplode la poesia. La Grotta della Poesia in località di Melendugno (Roca Vecchia, versante Mar Adriatico) è uno spettacolo che lascia di stucco: il blu intenso del mare che si infrange nelle rocce carsiche della cava. Si narra di una principessa dalla bellezza disarmante che andava a fare il bagno nelle acque blu della grotta. La sua bellezza portò molti poeti da tutto il mondo nella grotta ad ispirarsi per i loro versi. Oggi la grotta è una delle dieci piscine naturali più belle al mondo e una delle mete più raggiunte del Salento.

La grotta possiede una roccia a picco sulle acque cristalline che permette un tuffo di circa 5 metri, attrazione irresistibile per molti giovani.

GROTTA DELLA ZINZULUSA

A Castro si trova la più turistica Grotta della Zinzulusa. La grotta deve il nome agli Zinzuli (stracci), come definivano le stalattiti e le stalagmiti gli abitanti del luogo nel loro dialetto locale. Vi si accede tramite un maestoso ingresso che si affaccia sul mare ed è possibile visitarla sia d’inverno che in estate. Per la visita è consigliabile contattare l’ufficio informazioni di Castro per conoscere orari e condizioni meteo per le visite in bassa stagione. La parte esplorata della grotta e quella visitabile è composta da tre ambienti molto suggestivi: subito dopo l’ingresso si scende nella Conca, un ambiente che porta verso il Corridoio delle Meraviglie tempestato da stalattiti e stalagmiti che si specchiano nel laghetto di acqua sorgiva, mista a quella marina, denominato il Trabocchetto. Il corridoio conduce al Duomo o Cripta, una immensa stanza alta circa 25 metri le cui pareti risalirebbero al Cretacico. Per secoli gli anfratti di questa grotta buia sono stati il rifugio di migliaia di pipistrelli. Negli anni cinquanta furono avviati i primi interventi di pulitura della grotta dalle enormi quantità di guano accumulatosi nel tempo; furono realizzati i camminamenti per creare un accesso direttamente dalla terra, gli stessi passaggi sono utilizzati oggi per le visite turistiche.

GROTTA VERDE

Scendendo verso sud, nella marina di Andrano, vale la pena vistare un altro gioiello della costa salentina. Si tratta della suggestiva GROTTA VERDE. Anche questa grotta si può visitare in quanto è raggiungibile dalla litoranea per Tricase seguendo le indicazioni per località Botte. A questo punto si percorre un tratto roccioso della scogliera e si scende in acqua dove si trova l’accesso alla grotta: lo spettacolo al suo interno è indescrivibile ed emozionante. I giochi di luce ed i riflessi smeraldo ne fanno uno degli spettacoli naturali più belli del Salento.

Lo scenario è a dir poco entusiasmante: le numerose fessure presenti sulle pareti della grotta lasciano passare la luce del sole che,riflettendosi sull’acqua presente all’interno, di colore verde e cobalto, proiettano una luce verde sulle pareti interne della grotta offrendo uno spettacolo di luci e colori davvero unico nel suo genere.

Elencare tutte le grotte e caverne del Capo di Leuca, è compito assai arduo, quindi ne indicheremo alcune tra le più importanti.

Dal Porto di Santa Maria di Leuca ci si dirige verso Punta Rìstola e si incontra la Grotta Porcinara, alla quale si accede anche da terra. Si ritiene che questa cavità sia stata in parte scavata dall’uomo e utilizzata come luogo di culto. Vi sono stati rinvenuti frammenti dell’Età del Bronzo, pezzi di vasi e amuleti, mentre le pareti sono ricche di iscrizioni in greco e latino.

Nel cuore sotterraneo di Punta Rìstola si trova la Grotta del Diavolo, alla quale si accede dal mare e da un passaggio terrestre. L’interesse archeologico della grotta è notevole, grazie alle numerose testimonianze faunistiche e antropologiche che vi sono state rinvenute; tra queste fossili del Quaternario, utensili e selci del Neolitico e manufatti del periodo romano.

Doppiata Punta Ristola, si trova la Grotta Tre Porte, così chiamata per le tre grandi aperture sul mare. È tra le grotte più visitate per la bellezza dei riflessi marini che assumono colorazioni smeraldine. Nella Grotta Tre Porte si trova l’Antro del Bambino, un cunicolo nel quale è stato trovato, tra i fossili, un reperto unico nel suo genere: un frammento osseo di Uomo di Neanderthal, appartenente ad un individuo di circa dieci anni, da cui il nome della grotta.

A poche decine di metri dalla Grotta Tre Porte, si apre la Grotta dei Giganti di grande importanza archeologica. Nel corso degli scavi è stata scoperta una sepoltura del X secolo e, ancora più in profondità, frammenti della cultura musteriana, portata nel Salento dall’Uomo di Neanderthal.

Tutte le grotte e cavità del Capo di Leuca hanno restituito resti di fauna preistorica e reperti legati alle diverse civiltà che hanno popolato queste zone, dagli uomini primitivi al Medio Evo, passando per i Messapi, i Greci, i Romani e i Bizantini